Dal giorno del famoso "miracolo" della moltiplicazione dei telefonini, a scadenza periodica, sono rimbalzate sulle pagine dei più importanti quotidiani di fama mondiale, come tante palline da ping pong impazzite, voci, più o meno autorevoli, sul possibile effetto negativo delle onde elettromagnetiche.
Questo, l'eco dei ricercatori: "...le onde elettromagnetiche emesse dai telefoni cellulari possono provocare danni alla salute (studio IARC), no anzi, fanno bene alla memoria e curano l'Alzheimer (studio University of South Florida, ancora... no i cellulari emettono le onde, ma non sappiamo i loro effetti sul corpo umano (studio Ospedale Fatebenefratelli di Milano)..."
Sono questi i deludenti risultati dei prestigiosi studi scientifici, finanziati a spese dei contribuenti. Scienziati che rincorrono la notorietà! Ricerche che si smentiscono a vicenda! Allarmismo ingiustificato oppure troppi interessi economici in gioco? Sì, in gioco con la vita delle persone!!!
E nell'attesa che i luminari trovino più che un risultato, un obiettivo comune, le persone continuano ad utilizzare i telefonini come niente fosse e passa quasi inosservato, senza il dovuto clamore, il primo considerevole risultato.
Per la prima volta in Italia, è stata ufficialmente riconosciuta l'invalidità pari all'80% ad un dirigente che per 12 anni ha utilizzato il telefono cellulare ed il cordless per una media di 5/6 ore giornaliere e che ha sviluppato due neoplasie. Nelle motivazioni della sentenza, i Giudici hanno precisato che, tenuto conto del costante insegnamento della Suprema Corte di Cassazione nei casi di malattia professionale non tabellata, come anche in quelli di malattia ad eziologia multifattoriale, la prova che grava sul lavoratore, è stata valutata in termini di ragionevole certezza. Ritenendo così integrato il requisito di elevata probabilità che integra il nesso causale richiesto dalla normativa. Sulla base degli studi condotti tra il 2005 e il 2009, la Corte d'Appello di Brescia ha stabilito che il nesso, quanto meno concausale, dell'esposizione alle onde elettromagnetiche nella genesi della neoplasia è documentato, anche perché, si legge nella sentenza, i due tumori del dirigente appartengono alla medesima area corporea e si sono manifestati in una frazione ben definita e ristretta dell'area endocranica, certamente intaccata dal campo elettromagnetico che si genera per l'utilizzo di apparecchi cellulari e cordless.
Alla fine, le conseguenze mi sembrano più che evidenti, le persone si ammalano e muoiono, i Giudici ritengono la responsabilità delle onde elettromagnetiche con ragionevole certezza e i luminari, depositari delle speranze dell'umanità, sono come stelle cadenti, brillano e attirano l'attenzione solo per la durata di un titolo di giornale....